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Il nuovo decreto economico dovrebbe contenere l’ecobonus al 110 per cento fino al 31 dicembre 2021. La misura dovrebbe prendere corpo nel decreto maggio 2020.

Nel dettaglio, l’ecobonus al 110 per cento dovrebbe scattare dal 10 luglio 2020 e durare fino alla fine del 2021.

Come sottolineato dal Sole 24 Ore, si tratta di “un credito di imposta al 110% dell’investimento sostenuto dai proprietari di casa (singoli o in condominio) per interventi di risparmio energetico, di realizzazione di pannelli fotovoltaici o di adeguamento antisismico”.

Secondo quanto previsto dal testo relativo a tale misura, non solo gli incapienti, ma anche famiglie e condomini potranno cedere il credito di imposta a banche, assicurazioni o altri intermediari finanziari, oppure “anche alle stesse imprese che realizzano i lavori”.

Un importante intervento per l’edilizia, grazie al quale si auspica di registrare un’impennata di investimenti green “e anche di favorire la trasformazione dell’edilizia in chiave di sostenibilità energetica e ambientale”. Il potenziale di uno strumento come l’ecobonus è enorme, ma ancora non è stato utilizzato pienamente. Si spera che questo nuovo intervento possa dare l’attesa e necessaria spinta.

Come evidenziato dal Sole 24 Ore, “la cessione del credito di imposta viene allargata anche agli interventi di manutenzione e ristrutturazione semplici che oggi sono agevolate con il 50 o il 65%. Una spinta a rafforzare anche gli investimenti ordinari e comunque a costituire pacchetti integrati di interventi”. Cosa significa questo? Significa che “nel caso del rifacimento delle facciate, per esempio, il credito di imposta fissato al 90% in via ordinaria sale al 110% se l’intervento è associato a quelli dell’ecobonus o del sismabonus”.

C’è poi un’altra novità per quanto riguarda gli adeguamenti antisimici. In questo caso è in corso di valutazione una norma “per consentire una detrazione non più del 19% ma del 90% della spesa sostenuta per acquistare una polizza anticalamità sulla casa se contemporaneamente si sarà fatto un intervento antisismico per cui il credito di imposta del 110% sarà ceduta alla stessa compagnia assicurativa”.

Ecobonus 110, chi può usufruirne?

A usufruire dell’ecobonus 110 percento per la ristrutturazione 110 sono i condomini, gli Istituti delle case popolari e nel caso di lavori eseguiti sui singoli appartamenti le persone fisiche fuori dall’esercizio di attività di impresa.

Ma quali sono i lavori ammessi all’ecobonus 110 per cento?  Sono detraibili le spese effettuate dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per tre grandi lavori di ristrutturazione:

In entrambi i casi l’ecobonus al 110 vale anche se questi lavori sono associati all’installazione di un impianto fotovoltaico.

Cosa succede nel caso di lavori come la sostituzione di infissi, delle fineste, delle tende da sole, dei condizionatori o dei serramenti? Che non si applica l’ecobonus al 100 per questi lavori, ma rimane la vecchia detrazione dell’ecobonus dal 50 al 65%. La detrazione però sale al 110 per cento nel caso in cui tali interventi “siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi” maggiori.

Tutti i lavori per avere diritto all’ecobonus 110 per cento devono assicurare il miglioramento di almento due classi energetiche dell’edificio. Qualora esso non fosse possibile, il raggiungimento della classe più alta, da dimostrare tramite l’APE (attestato di prestazione energetica). Solo in questo caso si ha diritto a una detrazione 110 per la ristrutturazione.

​​Detrazione fiscale ecobonus 110 seconda casa

Secondo l’interpretazione fatta dall’Ance, la detrazione del 110 per cento per i lavori maggiori vale nel caso di un condominio per tutte le abitazioni siano prime o seconde case. In un primo momento escluso il caso della detrazione fiscale ecobonus al 110 per cento per una seconda casa che sia unità unifamiliare, potrebbe rientrare in un emendamento al decreto rilancio.

La cessione del credito, come funziona?

La cessione del credito per l’ecobonus 110 per cento consiste appunto nella cessione del credito maturato (ovvero della cifra che verrà restituita al cittadino nell’arco di cinque anni) a intermediari finanziari (banche o assicurazioni) o alla stessa impresa che ha realizzato i lavori, che lo incasserà dal fisco. Una misura che permette alle famiglie di far svolgere gratuitamente i lavori di ristrutturazione che rientrano nell’ecobonus al 110%. 

Nell’ultima versione dell’ecobonus al 110 per cento inserita nel decreto rilancio 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è prevista anche la possibilità di utilizzare la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura non solo per l’ecobonus al 110%, ma anche per i lavori di ristrutturazione con una detrazione al 50%, per gli ecobonus al 65% per il bonus facciate al 90%, non solo per i nuovi lavori, ma anche per quelli già fatti.

Infine sono state introdotte delle sanzioni severe da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 15 mila euro per ogni attestazione o asseverazione infedele sui lavori di ecobonus e sismabonus al 110 per cento.